L’I.M.A. CON ST
ELEVATO. IL PROGETTO I.CA.R.O. :
La trombolisi e i non
riperfusi
Gennaro Bellizzi
U.O.C. Cardiologia-UTIC – Ospedale Ariano Irpino (Av) – ASL
Avellino
Lo studio ICARO, realizzato a
cura dell’ ANMCO regionale della Campania, ha inteso realizzare
una fotografia su quelli che sono i comportamenti prevalente
nelle strutture cardiologiche della nostra regione, nel
trattamento della Sindrome Coronarica Acuta (SCA), in
particolare delle forme ad ST elevato (SCA STEMI).
Come noi sappiamo, non tutti i
soggetti ricevono un trattamento riperfusivo sia esso
farmacologico (trombolisi) o meccanico (angioplastica primaria o
pPTCA), questo per le motivazioni più diverse. Cosa si è
registrato nell’ICARO, a proposito di questa categoria di
pazienti ?
Innanzitutto questi i dati circa
la distribuzione dei pazienti in base al trattamento
TROMBOLISI |
pPTCA |
NON RIPERFUSI |
49,4 % |
23,2 % |
27,4 % |
|
|
|
L’età dei soggetti non riperfusi
si è rivelata più alta rispetto a quella dei soggetti trattati
TROMBOLISI |
pPTCA
|
NON RIPERFUSI |
62 |
65 |
71 |
Anche i tempi precoronarici sono
stati più lunghi nei non riperfusi
TROMBOLISI |
pPTCA |
NON RIPERFUSI |
150’ |
145 ‘ |
360’ |
Rispetto ai soggetti
trombolisati, i non riperfusi ricevono successivamente anche in
minor misura , valutazioni (coronarografia) e trattamenti (PTCA
e / o BPAC) invasivi rispetto ai soggetti che siano stati
sottoposti a trombolisi
|
TROMBOLISI |
NON RIPERFUSI |
CORO |
68,3 % |
58,2 %
|
PTCA |
47,6 %
|
35,2 % |
BPAC |
7,3 % |
7,6 % |
I dati di mortalità sono tutti a
svantaggio dei non riperfusi, sia nel periodo del ricovero che a
distanza:
|
pPTCA |
TROMBOLISI |
NON RIPERFUSI |
In Ospedale |
3,9 % |
4,9 % |
8,7 % |
A sei mesi |
0 % |
4,9 % |
19,6% |
Stesso discorso riguarda anche i
singoli eventi, registrati nei sei mesi di follow up:
|
pPTCA |
TROMBOLISI |
NON RIPERFUSI |
IMA |
5,1 % |
4,9 % |
5,6 % |
BPAC |
0 |
4,9 % |
7,4 % |
PTCA |
2,6 |
25,6 % |
11,1 % |
SCC |
0 |
9,1 % |
9,3 % |
TIA/STROKE |
0 |
0,6 % |
3,7 % |
PMK |
0 |
0 |
1,9 % |
ICD |
0 |
0 |
0 |
MORTE |
0 |
0 |
10,9% |
L’approccio terapeutico varia a
seconda del tipo di struttura che accoglie il soggetto
infartuato e i non riperfusi prevalgono laddove non c’è
l’emodinamica
|
pPTCA |
TROMBOLISI |
NON RIPERFUSI |
UTIC con EMODIN |
46,3 % |
31,3 % |
22,4 % |
UTIC senza EMODIN |
4,9 % |
63,8 % |
31,3 % |
Una diversità che si registra
anche a seconda che l’evento si realizzi in un’area urbana o in
zone periferiche; in periferia, infatti, il numero dei non
riperfusi è più alto
|
pPTCA |
TROMBOLISI |
NO RIPERFUSI |
URBANE |
28,6 % |
41,1 % |
30,3 % |
PERIFERICHE |
6,5 % |
53,2 % |
40,3 % |
Cosa accade ai non riperfusi nei
giorni successivi sul piano del trattamento ?
|
VALUT INV 3gg |
PTCA |
BPAC |
|
UTIC con EMOD |
84,8 % |
48,5 % |
9,1 % |
|
UTIC no EMOD |
43,1 % |
27,6 % |
5,9% |
|
|
VALUT INV 3 gg |
PTCA |
BPAC |
AREE URBANE |
58,9 % |
32,8 % |
8,9 % |
PERIFERIA |
56 % |
40 % |
4 % |
Veniamo adesso alle singole aree
regionali e scopriamo altri dati molto interessanti
|
pPTCA |
TROMBOLISI |
NO RIPERFUSI (27,4%) |
AV e prov |
17,2 % |
69% |
13,8 % |
BN e prov. |
42,1 % |
21,1 % |
35,9 % |
CE e prov. |
21,6 % |
52,9 % |
25,5 % |
Prov. NA |
0 % |
58,7 % |
41,3 % |
Città NA |
23,5 % |
64,7 % |
11,5 % |
SA e prov. |
32,4 % |
30,4 % |
37,6% |
Colpisce infatti che, a parte il
centro urbano di Napoli, caratterizzato evidentemente da un
grosso numero di strutture di P.S., la zona ove è più bassa la
percentuale di non riperfusi è la provincia di Avellino, laddove
viene particata la troimbolisi preospedaliera.
C’è un altro dato, sempre in
funzione delle varie zone della regione, che fa meditare: in
provincia di Napoli, a fronte di molti soggetti non riperfusi,
sono anche pochi i non trattati che vengono sottoposti a
valutazione invasiva post SCA nel tempo ottimale di tre giorni
|
VALUT INV 3 gg |
PTCA |
BPAC |
AV e prov |
50 % |
50% |
0 |
BN e prov |
71,4 % |
57,1% |
0 |
CE e prov |
69,2% |
42,6 % |
15,4 % |
Prov NA |
24,1 % |
10,5 % |
1% |
Città NA |
60 % |
40% |
10 % |
SA e prov. |
71 % |
36,8 % |
7,9 % |
CONSIDERAZIONI E CONCLUSIONI
Fermo restando il valore di
semplice “fotografia” di un breve periodo, con numeri contenuti
di pazienti, questo studio, in ogni caso, suggerisce qualche
breve riflessione, a proposito della frangia di soggetti non
trattati con procedure riperfusive (trombolisi e pPTCA) in caso
di SCA STEMI:
-
Il numero dei non
riperfusi totali appare inferiore a quello registrato in
osservazioni anche recenti, sull’intero territorio nazionale
italiano (27 % contro circa 40 %)
-
I soggetti non
riperfusi sono maggiormente esposti a mortalità ed altri eventi
non fatali sia in ospedale che a distanza, rispetto ai riperfusi
-
In genere i non
riperfusi corrispondono ai soggetti più anziani, a conferma di
una tendenza che ancora fatica ad essere abbattuta per cui
proprio in età avanzata “Maggiore il rischio minore la cura”
-
In genere una
delle motivazioni di “non riperfusione” appare il prolungato
tempo pre-coronarico
-
Il numero più
basso di non riperfusi si registra laddove vi sia alta densità
di centri di PS ed emodinamica o dove si pratichi trombolisi
preospedaliera
-
C’è una certa
tendenza, laddove si registri alto numero di “non riperfusi”,
anche ad evitare successive rivalutazioni e/o trattamenti
invasivi, per cui il paziente appare in un certo senso “lasciato
a se stesso”.
BIBLIOGRAFIA
1)
G.Gregorio - I.CA.R.O. – Ricerca osservazionale
sull’infarto miocardico acuto in Campania – ANMCO Campania 2009
2)
Savonitto S,
Colombo P, Bossi I, Klugmann S.
Il paziente anziano con
sindrome coronarica acuta:
maggiore il rischio,
minore la cura.
G Ital
Cardiol 2006;
3)
Bellizzi G, Landi
RS, Bianchino G, Dragonetti C, Guarino P, Lo Conte C, Manganelli
G, Pellecchia V, Sicignano M, Santamaria A, Citro R, Carbone GL,
Bossone E. Prehospital thrombolysis in Alta Irpinia: work in
progress
Minerva Cardioangiol.
2007 Dec;55(6):845-6.
